domenica 6 novembre 2011

Il mio dolce amore mi ha donato un mazzo di fiori, simbolo del suo amore. Ti ami amore mio!

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

~ Kahlil Gibran ~

domenica 25 settembre 2011

Profumo di legna

Tardi, con le stelle
aperte nel freddo
aprii la porta.
Il mare galoppava,
nella notte.

Come una mano
dalla casa oscura
uscì l'aroma
intenso
della legna custodita.

L'aroma era visibile
come se l'albero
fosse vivo.
Come se ancora palpitasse.

Visibile come una veste.

Visibile come un ramo spezzato.

Pablo Neruda

domenica 11 settembre 2011

Bellezza tanto antica

Tardi ti ho amato,
bellezza tanto antica e tanto nuova,
tardi ti ho amato!
Tu eri dentro di me,
e io stavo fuori,
ti cercavo quì gettandomi deforme,
sulle belle forme delle tue creature.

Tu eri con me,
ma io non ero con Te.
Mi tenevano lontano da Te le creature che,
se non esistessero in Te,
non esisterebbero per niente.

Tu mi hai chiamato,
il tuo grido a vinto la mia sordità,
hai brillato,
e la tua luce ha vinto la tua cecità;
hai diffuso il tuo profumo,
e io l'ho respirato,
e ora anelo a Te:
ti ho gustato,
e ora ho fame e sete di te;
mi hai toccato:
e ora ardo dal desiderio della tua pace.
S. Agostino

sabato 3 settembre 2011

L'amore: alito d'infinito

Nel silenzio del crepuscolo
o nei primi palpiti del giorno
 il cuore scopre nuove musiche
mentre ha chiuse le palpebre la ragione,
freno alle emozioni.
E' come aprire le braccia e affidarsi al vento
per lanciarsi al volo,
e scoprire ad alta quota ciò che è nascosto dentro di noi.
Quando tutto tace comprendi il senso di ciò che
mai l'uomo riesce a spiegare: l'amore.
Ci rende nuovi, l'amore,
sa perdonare, cambiare, crescere, lottare, gioire, soffrire...
e mai capiremo quanto sa e può, l'amore.
E specchio del nostro essere,
e il più grande desiderio
è l'unica speranza.
Amare e non vedere mai il buio,
è camminare sapendo di non essere soli.
E' vivere la vita fin nelle sue profondità
è essere parte del cuore di un altro,
diventare goccia nell'oceano della sua storia
e così dare senso alla propia.
Amare è credere nell'invisibile
e inspiegabile follia della Croce
e nel mistero della Creazione.
Amare è dire Si, ogni giorno.
Vittoria Attanasio

martedì 23 agosto 2011

Non incolpare nessuno

Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.

Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.

Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.

Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.

Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.

Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.

Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e più al tuo lavoro.

I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere più grande, che è
il più grande degli ostacoli.

Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell'alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.
Pablo Neruda

domenica 21 agosto 2011

La “canzone di Bacco ed Arianna”

Deve essere immaginata come commento di un carro allegorico: la donna, abbandonata da Teseo e lasciata sofferente, ha saputo ritrovare nell’amore la gioia che tutti noi dobbiamo pretendere dalla vita.

Quest’è Bacco ed Arianna, belli, e l’un de l’altro ardenti: perché ’l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti.

Rispetto alla folla di ninfe e satiri e alle loro danze amorose, Sileno e Mida rappresentano due figure eccentriche, l’uno perché ha ormai fatto i suoi tempi (ed è l’incarnazione del tempo che passa e che non è rimpianto se è stato ben vissuto), l’altro perché, nella sua avidità, non riesce a godere delle gioie del denaro tutto teso ad accumulare ancora e sempre. Così questa canzone, attraverso un sapiente uso di allegorie, testimonia la coerenza delle scelte già prima della morale sentenziosa che chiude la canzone.

(...) Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi siàn, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza. Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore! Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core! Non fatica, non dolore!
Ciò ch’a esser convien sia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza (...).

domenica 7 agosto 2011

Trionfo di Bacco e Arianna

Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Quest’è Bacco e Arianna
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ‘l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.

Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;

or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Queste ninfe anche hanno caro
da lor esser ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:

ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Donne e giovìnetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Lorendo Dè Medici
 

domenica 1 maggio 2011

Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi!

... perche' il cibo e' poesia... il cibo e' vita di tutti giorni...  scandisce le nostre giornate... ci accompagna... 
Sensazioni e stati d'animo si mescolano a sapori e profumi...
Non solo cibo ma anche vino... il buon vino e' protagonista ...  il buon vino e' cultura e piacere...

E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore:
“I tuoi semi vivranno nel mio corpo,
E i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore,
La loro fragranza sarà il mio respiro,
E insieme gioiremo in tutte le stagioni.”
Kahlil Gibran

lunedì 18 aprile 2011

I fiori del mio amore

Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

(Dante Alighieri da Vita Nova)

lunedì 4 aprile 2011

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Nazim Hikmet