lunedì 9 settembre 2013

Lettera di Raimondo a Sandra


La continuità di due vite non può essere spezzata da una morte, che è il divenire della vita in altra dimensione. Una lettera che non è rievocazione di un passato, ma attestazione del prosieguo in quello che, prima della scomparsa dello stesso Raimondo, esisteva fra lui e Sandra. Danza iniziale, intesa non come ostentazione, bensì come sublimazione, per meglio elevare il pensiero di Raimondo verso la sua Sandra, da lui sentita sempre viva!
 
La morte non è niente
E' un testo di Henry Scott Holland (1847-1917) canonico della cattedrale di St. Paul (Londra).
Probabilmente Raimondo l'ha fatto "suo" e l'ha lasciato come "testamento spirituale" all'amata Sandra...

"La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace".
Raimondo Vianello
Il mio cuore si apre alla tua voce
Lontano dove non arriva nessun suono
apriti mio cuore
rimbalza l'eco di un'immagine muta
germogliami la sua voce
come una fioritura di tutte le notti
come le corolle di tutte le gocce
di pioggia fiori e come petali aperti
i baci del mattino quando come sole sento la sua voce
fare vivo il mio orecchio.
Parlami mio cuore
L'alba oltrepassa la nebbia del ricordo
Lascia che la sua voce parli ancora
nel tuo battito
dimmi che sta tornando
oppure dimmi che mai si è allontanato
Ripeti per la sua tenerezza
le promesse di un tempo
perché in me mai si è nascosto il suo sguardo
mai nell'oscuro ho perso la sua grazia e la presenza.
Mai pronunciate quelle promesse
sono le uniche voci del silenzio.
Rispondi mio cuore rispondi a questa dolce brezza!
Colmami di vento
come nelle messi del grano depositami
il segno del passaggio
di ciò che non ha un volto ed è
di tutto il mondo un unico ritratto.
E se tremi mio cuore
sarai riconsolato
dalla sua voce come un nubifragio
di stelle un cataclisma di ere un niente
davanti alla freccia che rapida
di voce in voce
dalla sua sempre mi raggiunge.
(...)